Ai giorni nostri, forse anche viziati dal bombardamento di
immagini sempre più esplicite, molti tendono a vedere gli attori pornografici
come mezze divinità, direttamente discendenti dal dio greco Eros e dotati di
capacità sessuali a dir poco strabilianti.
Tuttavia, la realtà dei fatti è ben diversa!
Prendiamo spunto per questa riflessione direttamente dalla
nostra attività clinica, dove spesso capita di imbatterci in alcuni professionisti
dei film per adulti che ci raccontano la loro versione.
Ovviamente per loro il
sesso è una professione, un lavoro come un altro che, per quanto all’apparenza
“intrigante” e “invidiabile” (sotto certi aspetti), richiede comunque molta
fatica e impegno e perde (almeno in
parte) il suo lato puramente leggero o passionale.
Come in qualsiasi altra industria, anche in questo settore
bisogna produrre, e molto! Gli attori, come quelli di qualunque altro genere cinematografico,
sono impegnati a girare scene su scene, talvolta anche la stessa per un numero
interminabile di volte… perché non sempre è “buona la prima”. Solo che, in
questo particolare genere di film, oltre alle capacità recitative è richiesta,
anzi imprescindibile, una “forzatura” delle proprie erezioni o delle normali
tempistiche del periodo refrattario.
Pertanto, anche le persone
più dotate sessualmente, in questi
particolari contesti, possono riscontrare
delle problematiche di tipo erettile o funzionale.
Per arrivare al dunque della nostra riflessione, il problema
più serio che si riscontra in tale ambiente (dal punto di vista clinico) è la
totale mancanza di controllo medico: certo, gli attori sono obbligati a
sottoporsi periodicamente agli esami per verificare il proprio stato di salute
specificatamente per le malattie sessualmente trasmissibili, ma per quanto
riguarda proprio le problematiche legate a ciò che possiamo definire “i ferri
del mestieri”, sono assolutamente lasciati in balia di se stessi.
Perché questi attori, per
quanto dotati, atletici e abituati a un’attività sessuale superiore alla media,
sono pur sempre uomini, maschi con le stesse identiche funzionalità organiche
dei “comuni mortali”.
E, come tutti i comuni mortali, per sostenere i “ritmi”
richiesti nel loro specifico ambito lavorativo ricorrono spesso all’utilizzo di
farmaci per potersi garantire prestazioni sempre all’altezza della situazione.
Il problema è che l’utilizzo di questi aiuti chimici avviene
in maniera del tutto casuale e, talvolta, indiscriminata… col conseguente
rischio di provocare serie complicazioni.
Sempre più spesso, infatti, ci troviamo come andrologi ad
affrontare patologie derivanti proprio dall’eccessiva e non controllata assunzione
di questo tipo medicinali.
E la più grave e pericolosa patologia è il Priapismo:
un’erezione eccessivamente lunga, anche in assenza di stimolo sessuale, che può
compromettere il necessario apporto di sangue ossigenato al tessuto erettile
del pene, con il conseguente rischio di perdita (definitiva) dell'erezione.
Nostro dovere è, dunque, quello di sottolineare che non esistono i supereroi o uomini dalle capacità sessuali sovrannaturali!
Professionisti
dell’hard, playboy incalliti, semplici amatori che desiderano avere un rapporto
più che soddisfacente, ricordatevi sempre che tutti i farmaci per il deficit
erettile sono sicuri solo SE prescritti da un andrologo e SE assunti con una
corretta indicazione e dosaggio!
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